A che esigenze rispondeva nel caso di “Non ti pago”?

Il film si svolge in un solo ambiente in cui doveva essere possibile esplorare la realtà in profondità. Col TRINITY ho più libertà nel posizionare la macchina da presa, che diventa un altro personaggio il cui sguardo si posa sulle scene. Nelle mie riprese cerco qualcosa che imiti il processo di conoscenza della realtà, che non avviene mai nel momento preciso in cui la si incontra. L'agnizione arriva sempre con un attimo di anticipo o di ritardo.

Il direttore della fotografia di “Non ti pago” è Agostino Vertucci, che aveva già firmato le luci di “Fortuna” di Nicolangelo Gelormini e che, subito dopo ha utilizzato di nuovo il TRINITY per il film di Umberto Marino “Un eroe piccolo piccolo”.